FOTOGALLERY – La madre di tutte le partita, uno di quei momenti che possono segnare davvero l’inversione di tendenza per una squadra autolesionista sì, ma con innegabili punti di forza e notevoli margini di recupero. Questo, come mille altri motivi di interesse, hanno segnato la vigilia di un match dai risvolti inevitabilmente anche extra-calcistici dopo la tragica uccisione di Ciro Esposito nel pre-partita della finale di Coppa Italia.
Trasferta vietata ai supporters giallorossi, dunque, e Stadio San Paolo gremito di soli cuori azzurri: Garcia rinuncia a De Rossi dal primo minuto e lancia in campo forse il nuovo acquisto dal rendimento migliore in questo scorcio di stagione: Seydou Keita; in attacco spazio a Totti, Gervinho, Florenzi con Iturbe e Destro in panchina. Benitez presenta David Lopez-Jorginho a centrocampo, punta ancora su Ghoulam per la fascia sinistra e conferma l’attacco titolare.
Il Napoli parte fortissimo e trova il vantaggio al secondo minuto di gioco: Insigne ci prova dalla distanza trovando l’involontaria deviazione di Torosidis, che sporca la traiettoria dirigendo la sfera nel cuore dell’area dove Higuain si coordina in mezza rovesciata e infila Morgan De Sanctis. Un minuto dopo ancora un grande Insigne tenta l’azione solitaria e da fuori area lascia partire un rasoterra che sfiora il palo.
La Roma appare frastornata, è fallosa e sbaglia appoggi elementari, di contro i padroni di casa volano sulle ali dell’entusiasmo: al decimo minuto Ghoulam appoggia per Insigne che, dalla sua mattonella preferita, rispolvera il classico tiro a giro miracolosamente sventato in corner con la punta delle dita dall’ex portiere azzurro. Un minuto dopo è Callejon ad andare vicino al raddoppio: servito sulla corsa da Hamsik, lo spagnolo sfodera un fendente che s’infrange sulla parte alta dell’incrocio dei pali.
Il Napoli è stellare, contiene egregiamente l’uomo più pericoloso di Garcia, ovvero l’ivoriano Gervinho, e riparte in grande velocità affidandosi all’eccellente reparto offensivo. Al quarto d’ora è ancora Lorenzo il Magnifico a guidare una strepitosa ripartenza servendo in profondità Callejon, neutralizzato dalla retroguardia avversaria. La Roma cerca di scuotersi e al 16’ arriva la conclusione centrale di Torosidis ben bloccata da Rafael.
Al 25′, però, la squadra partenopea si rende ancora una volta pericolosissima in due circostanze: Callejon è geniale nel lanciare di prima Christian Maggio, il terzino destro crossa a giro per Higuain che manca d’un soffio l’impatto di testa; sul prosieguo dell’azione, grande giocata di Insigne che raccoglie la palla ed entra in area, si libera di Florenzi con una finta e tira ad incrociare sul lato opposto, fallendo il bersaglio per una questione di centimetri.
Prima mezz’ora straordinaria per intensità e qualità di gioco, specialmente per merito del miglior Napoli della stagione, che poi cambia tattica gestendo il risultato, mentre la Roma fatica a rendersi pericolosa esercitando un innocuo possesso palla.
In chiusura di tempo gli azzurri tornano incontenibili: al 40′ Koulibaly (autore di una partita superlativa) recupera palla centrocampo e serve in profondità Hamsik, dalla sinistra lo slovacco taglia splendidamente in area per Callejon che, in scivolata, arriva sbilanciato spedendo fuori.
Poco dopo Insigne riceve sulla sinistra, si gira in un fazzoletto e serve col contagiri Higuain in area, il Pipita sbaglia il controllo allungandosi la palla, ma riesce ugualmente a superare l’estremo difensore giallorosso in uscita e appoggia all’indietro per Marek Hamsik, che calcia di prima intenzione colpendo in pieno la traversa.
Il pressing della Roma si fa più insistente nella ripresa, tanto da sfiorare il pari al 52′ quando Florenzi, a pochi passi da Rafael, fallisce l’appoggio in rete su preciso assist di Miralem Pjanic dalla destra.
Benitez è preoccupato, grida ai suoi di alzare il baricentro e di pressare alti. Al 58′ è ancora Florenzi a rendersi pericoloso: lancio di Holebas per l’ala romana che, approfittando della momentanea assenza di Maggio (fuori dal rettangolo di gioco per medicarsi dopo uno scontro fortuito con Rafael), beffa Callejon, scatta ed entra in area, ma il portiere brasiliano è attento e sventa la minaccia in angolo.
Il Napoli sembra alle corde e fatica persino ad uscire dalla propria metà campo. Ma quando lo fa costruisce un’occasione monumentale: mostruosa cavalcata di Koulibaly che s’invola verso l’area e regala a Callejon un passaggio coi fiocchi, lo scavetto di prima scavalca de Sanctis ma Nainggolan salva provvidenzialmente sulla linea di porta.
Superato il momento critico, il Napoli serra le fila e ricomincia a macinare gioco: in tal senso, risulta indovinato l’ingresso in campo del volenteroso Gargano al posto di uno stanco Hamsik. La capolista della Serie A non riesce più a trovare sbocchi, nonostante Garcia lanci nella mischia Iturbe e Destro. Sbilanciandosi in avanti, la Roma rischia di subire il 2-0 al 70’ minuto: grande uno-due nello stretto tra Insigne ed Higuain, Manolas irrompe ma il suo intervento in anticipo per poco non si trasforma in un clamoroso autogol.
Al 72’ ovazione del pubblico per l’uscita dal campo di uno stremato Insigne, autore di un primo tempo eccezionale. Sette minuti dopo, uno zoppicante David Lopez viene sostituito da Gokhan Inler.
Gli ospiti si gettano in avanti alla ricerca dell’1-1, ma attaccano senza costrutto né equilibrio, specialmente dopo l’ingresso di Ljaic per Torosidis: è in questo frangente che il Napoli chiude definitivamente i conti. All’85’ Gargano ruba palla sulla trequarti e la cede sulla sinistra ad Higuain, perfetto l’assist dentro per Callejon che anticipa tutti e sigla l’ottava rete stagionale, proiettandosi solitario in testa alla classifica dei marcatori.
La partita perfetta, insomma, fatta di qualità e occasioni, (poca) sofferenza e (molto) sacrificio.
Le quattro vittorie e i due rocamboleschi pareggi esterni carichi di rimpianti certificano la ripresa di un Napoli che a Firenze potrà dire al campionato, ma soprattutto a se stesso, di che pasta è fatto. Perché questa squadra, nonostante il peccato originale di un mercato monco, non può accontentarsi di un misero terzo posto che nessun’altra avversaria può pensare di insidiare.
La straordinaria vittoria di oggi non sia un punto d’arrivo, ma un nuovo inizio. Per riaprire il campionato e infrangere la prospettiva di una noiosa corsa a due per la conquista dello scudetto.
Riccardo Dell’Aversana – NapoliSoccer.Net